Work with the progress

I protagonisti dei nostri elaborati sono dei quadri celebri e iconici nella storia dell’arte. Questa scelta è stata effettuata per creare un paradosso, anche ironico, che potesse richiamare un spirito intraprendente evocato dalle figure in accostamento con elementi caratterizzanti dell’umanesimo 4.0, come visori o robot.

Abbiamo voluto raffigurare il metaverso con elementi grafici piatti e colorati, in modo da richiamare un immaginario anni ‘70. Un periodo storico caratterizzato dall’euforia e fiducia verso il futuro e l’innovazione, come per esempio la corsa allo spazio. Ora tocca a noi iniziare una corsa verso il “metaspazio”. Nel nostro progetto abbiamo voluto esaltare da una parte, questa chiamata creazionistica dell’uomo che vince i propri limiti fisici (tempo e spazio), dall’altra rassicurare, la visione di una innovazione più invasiva a livello sociale, quella robotica. Il target della comunicazione sono sia i lavoratori, poco fiduciosi nei confronti della robotica, che le nuove generazioni che stanno andando incontro a un nuovo capitolo della “Iperstoria” come il metaverso.
“Stiamo assistendo a un cambiamento di habitat, alla ridefinizione di uno spazio vitale per l’uomo di cui entrano a far parte le macchine e le loro capacità di calcolo, di risposta e di dialogo. In questo periodo storico la tecnologia si sta diffondendo nell’analogico e nel digitale confondendosi con essi, facendo nascere la robotica”.

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